Pisa città d’acqua: il nuovo libro strenna del Gruppo Forti

Dedicato al rapporto fra Pisa e le sue vie d’acqua, opere idrauliche e di ingegneria, il volume fotografico PISA CITTÀ D’ACQUA – libro strenna delle società Forti Holding SpA e Ecofor Service SpA – è stato presentato dal Sindaco di Pisa Marco Filippeschi, dall’editore Pierfrancesco Pacini, dall’architetto e curatore dei testi Mario Pasqualetti e dall’autrice Irene Taddei nella bellissima Sala Regia di Palazzo Gambacorti, a Pisa.

Il Presidente della Forti Holding SpA, l’Ing. Franco Forti, ha espresso il suo entusiasmo per quest’opera fotografica: “Anche quest’anno abbiamo portato avanti la tradizione ormai ventennale dei nostri libri strenna mirati a far conoscere il nostro territorio. L’acqua per Pisa è sempre stata molto importante, prima come fonte di relazione e di commerci ed ora fonte di turismo”. Malgrado la crisi che ha investito anche le aziende del Gruppo Forti, “abbiamo fatto questo libro molto bello – ha aggiunto – che è un percorso dai Monti Pisani al mare, alla scoperta di corsi d’acqua sia naturali sia creati dall’uomo che servono a garantire la sicurezza della città di Pisa e dei territori circostanti.”

Con l’introduzione del Sindaco Marco Filippeschi, l’opera fotografica si snoda tra l’acquedotto, le fontane, il sistema dei fossi e dei canali ed l mare. Duecento immagini di un territorio ricco di testimonianze sull’opera svolta dall’uomo per controllare l’acqua. Immagini che per la fotografa Irene Taddei ” Lavorare con il Gruppo Forti è stata una esperienza molto positiva perché ci siamo trovati a condividere le stesse idee e questo ha portato alla buona riuscita del volume. “.

Per Filippeschi c’è bisogno di dare uno sbocco e recuperare il rapporto della città con le sue vie d’acqua, progettando, investendo e realizzando. E questo volume è uno strumento importante per alimentare questa idea, è una base di lavoro, un bel biglietto di presentazione.

Filippeschi sottolinea la gran mole di investimenti importanti degli ultimi anni: “Abbiamo raggiunto risultati importanti sulla sicurezza idraulica soprattutto nella zona sud che era soggetta ad allegamenti. Ora avremmo progetti per la zona nord. Si è riscoperto la funzione del canale Navicelli in connessione ad un sistema rilevante per la nautica. Ed è in partenza il cantiere per la riapertura dell’Incile. C’è sostanza per fare un vero e proprio piano in aggiunta ai piani urbanistici che riguardano la terra ferma. In particolare abbiamo pensato di esplorare un progetto della golena dal Guadalongo a Riglione dove c’erano industrie d’escavazione poi abbandonate. Un’altra idea forte sarà quella di congiungerla con il viale delle piagge all’altezza di San Michele con un ponte pedonale e ciclabile”.

Clicca QUI per il video della presentazione.
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